AVCPASS: problemi aperti e proposte di modifica

Nei primi mesi di utilizzo obbligatorio dell’AVCPASS, nonostante la versione "semplificata" messa a punto quest’estate, molte stazioni appaltanti ancora lamentano problemi operativi e criticità del nuovo sistema di verifica dei requisiti di qualificazione delle imprese.
In un recente rapporto ANCI trasmesso all’Autorità di vigilanza (ANAC, ex AVCP) sono state segnalate le principali problematiche rilevate dai Comuni:
- carenza di supporto informatico da parte del call-center dell’Autorità;
- scarsa efficacia dei manuali, peraltro solo parzialmente aggiornati;
- aggravio del procedimento, a causa di verifiche lente e incomplete;
- ritardi di caricamento dei documenti da parte degli enti certificanti;
- necessità di verifica dei requisiti tramite contatti diretti con gli enti certificanti.
Le proposte di modifica
La preliminare proposta avanzata dall’ANCI all’ANAC è quella di prevedere un’azione di formazione e accompagnamento per le stazioni appaltanti, considerata indispensabile ai fini dell’utilizzo del nuovo sistema.
Detta formazione, a parere di chi scrive, dovrebbe essere rigorosamente operativa, una sorta di guida “step by step” alla varie funzionalità del sistema, illustrate in modo logico e sequenziale così come avviene durante la gestione della procedura di gara.
Un primo aspetto operativo che andrebbe implementato concerne la fase di acquisizione del CIG, con particolare riferimento alla maschera di “Gestione requisiti” presente sulla piattaforma Simog.
I requisiti di ordine generale ex art. 38 D.lgs. 163/06, che sono sempre obbligatori per i concorrenti per qualsiasi procedura e non possono essere nè modificati nè oggetto di avvalimento, non sono tutti riportati nella maschera e vanno quindi aggiunti manualmente.
Sarebbe molto più semplice, a parere di chi scrive, predisporre sul Simog l’elenco completo dei requisiti generali già selezionati e corredati dell’indicazione dei corrispondenti documenti di comprova.
Un altra proposta migliorativa del sistema riguarda le gare aggregate e la previsione (in aggiunta o in sostituzione del RUP) della figura del Responsabile della centrale di committenza che opera come intermediario di più enti e gare, tanto nella fase di acquisizione del CIG quanto nelle successive fasi di gestione della gara.
Con riferimento alla funzione di “Acquisizione Partecipante”, il rapporto ANCI ha poi evidenziato i tempi lunghi necessari all’acquisizione quando il numero dei concorrenti è elevato (negli appalti di lavori si superano facilmente i 150 concorrenti, che vanno acquisiti uno alla volta).
Si propone quindi di invertire il processo, affinchè il sistema li presenti tutti come già acquisiti e identificabili tramite ragione sociale (oltre che tramite codice PassOE), consentendo però alla Stazione Appaltante di escludere quelli non conformi.
In merito alla funzione di "Acquisizione PassOE", si invoca un intervento regolativo dell’ANAC per il corretto inquadramento giuridico dei casi di mancata presentazione e/o sottoscrizione del PassOE e per la correlata applicazione o meno del soccorso istruttorio in luogo dell’esclusione dalla gara (art. 38, comma 2-bis).
Infine, si evidenzia come il sistema necessiti ancora di un’implementazione in termini di snellezza operativa, soprattutto in relazione ad una serie di informazioni e dati che il sistema richiede ma che vengono in realtà già trasmessi dalle stazioni appaltanti all’Osservatorio Regionale per la compilazione delle relative schede.
Ciò comporta un’inutile duplicazione di dati inseriti (e dunque tempi più lunghi di lavoro), i quali talvolta neppure riguardano la fase di verifica dei requisiti per cui è stato concepito l’utilizzo dell’AVCPASS.
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Estratto intervento Avv. Barbara Braggio del 3 dicembre 2014
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