Turbativa d’asta

Si ha una turbativa d’asta quando alcune imprese, normalmente in concorrenza tra loro, si alleano segretamente per aumentare il prezzo o diminuire la qualità di beni o servizi destinati a committenti che intendono acquistarli attraverso una procedura di gara.

Nel caso degli appalti pubblici, la turbativa d’asta mina i benefici di un mercato concorrenziale perchè obiettivo comune di tali accordi è accrescere l’importo dell’offerta aggiudicataria e, di conseguenza, il guadagno per chi la presenta.

Nelle turbative d’asta, i soggetti collusi stabiliscono spesso dei meccanismi per l’assegnazione e la ripartizione dei profitti aggiuntivi derivanti dal maggior prezzo aggiudicato.

Forme comuni di turbativa d’asta

Benché la turbativa d’asta possa essere attuata in una molteplicità di modi, le imprese utilizzano di norma una o più strategie ricorrenti e comportamenti che, se rilevati, possono aiutare i funzionari preposti alle gare a portare alla luce i casi di turbativa.

Offerte di comodo.
Altrimenti dette “di cortesia” o “simboliche”, costituiscono la modalità più frequente di turbativa d’asta perchè mirano a trasmettere l’impressione di una reale concorrenza.
Presentano le seguenti caratteristiche:

  1. importo superiore rispetto all’offerta del vincitore designato;
  2. importo notoriamente troppo elevato per essere accettato;
  3. condizioni particolari notoriamente inaccettabili per il committente.

Mancata presentazione di offerte.
E’ il caso in cui una o più imprese concorrenti convengano di non presentare offerte o di ritirare offerte precedentemente presentate per far accettare quella del vincitore designato.

Rotazione delle offerte.
Le imprese colluse continuano a partecipare alle gare ma decidono di presentare a turno l’offerta vincente (cioè la più bassa tra quelle che soddisfano i requisiti previsti).

Spartizione del mercato.
Le imprese colluse convengono di non entrare in concorrenza fra di loro per particolari committenti o aree geografiche.

Settori, prodotti e servizi più favorevoli alla turbativa

Il rischio di turbativa d’asta riguarda tutti i settori economici, ma alcuni più di altri per la presenza di caratteristiche settoriali e merceologiche che tendono a favorire i comportamenti collusivi.

Di seguito i più comuni indicatori di turbativa, rispetto ai quali i funzionari preposti alle gare devono mostrarsi particolarmente vigili.

Numero ridotto di imprese.
A un minor numero di offerenti corrisponde una maggiore facilità per questi ultimi di accordarsi ai fini di porre in essere una turbativa d’asta.

Gare ripetitive.
La frequenza delle gare aiuta gli operatori collusi a ripartirsi i contratti.

Prodotti o servizi identici.
Quando i prodotti o i servizi venduti sono identici o molto simili, è più semplice per i soggetti interessati accordarsi su una struttura comune di prezzo

Scarsità o assenza di cambiamenti tecnologici.
La scarsità o l’assenza di innovazioni di prodotto o di servizio aiuta le imprese a stabilire e mantenere un accordo nel tempo.

Fonte: OCDE, “Linee guida per la lotta contro le turbative d’asta negli appalti pubblici” - febbraio 2009

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